Aggiornata dal Ministero del Lavoro la tabella dei minimi retributivi da corrispondere nel 2023 ai collaboratori domestici. Quest’anno paghe su del 9,2% e dell’11,5% per le indennità di vitto e alloggio.
I rischi per il Datore di Lavoro che non si adegua agli aumenti Retributivi
Il Datore di Lavoro che ignora e/o omette l’aumento retributivo previsto dal CCNL rischia di generare situazioni equivoche che posso far innescare contenziosi con il Lavoratore.
Infatti il Lavoratore potrà rivendicare il mancato adeguamento della retribuzione spettante e prevista dal CCNL dei Collaboratori Domestici.
Qualora infatti il Lavoratore richieda le differenze retributive per la mancata corresponsione di quanto a lui spettante, difficilmente il Datore di Lavoro potrà difendersi in caso di vertenza.
Il mancato adeguamento della retribuzione, infatti è un’inadempienza del Datore di Lavoro .
Il Lavoratore può richiedere un risarcimento/differenza anche dopo la fine del Rapporto di Lavoro e il diritto si prescrive solamente trascorsi i 5 anni a partire dall’ultimo giorno di lavoro.